Qualità certificata

I controlli

La Fontina possiede una qualità certificata e garantita tre volte

Prima di diventare Fontina DOP, infatti, le forme devono superare controlli particolarmente severi.

Viene effettuata un’attività di controllo ad opera di un ente terzo, autorizzato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali inerente al rispetto del disciplinare di produzione e vengono eseguiti controlli su tutta la filiera produttiva.

Dalla stalla alla forma finita

A seguito di esito positivo delle verifiche, viene rilasciata un’autorizzazione alla marchiatura per le produzioni idonee alla DOP.

Solamente in seguito a tale autorizzazione il Consorzio procede con l’attività di espertizzazione dei lotti e successiva marchiatura.

Dopo la valutazione della consistenza delle forme a livello tattile, ad opera di esperti individuati dal Consorzio iscritti in un apposito registro e incaricati dei controlli, viene eseguito in produzione un attento carotaggio, a campione, per lotto, per verificare che la morbidezza rientri negli standard.

Sulla campionatura viene valutata anche la flessibilità (il formaggio deve tendersi, le estremità devono toccarsi ma senza spezzarsi tra le dita).

A quel punto la Fontina è pronta per essere marchiata ed etichettata.

Una forma di Fontina che supera tutti i controlli ed è pronta per la commercializzazione pesa tipicamente tra i 7,5 e i 12 chili e ha un diametro di 43 centimetri. La sua crosta è compatta, di colore marrone.

  • Timbro

    Il primo e principale indicatore di qualità che viene apposto sulla forma è, al centro della Fontina, il timbro con il marchio che certifica come la stessa sia stata prodotta rispettando il disciplinare di produzione. E che abbia inoltre superato la valutazione degli esperti della commissione di Marchiatura del Consorzio di Tutela della DOP.

  • Contrassegno

    Appena sotto al timbro, poi, sempre nella parte superiore della forma, si trova il numero del contrassegno Consorzio Tutela Fontina (CTF). Ogni numero CTF corrisponde ad un produttore socio del Consorzio. È un’informazione che può essere anche richiesta nei punti vendita specializzati e rintracciabile anche sul sito nella sezione Produttori.

  • Numero identificativo

    L’ultima certificazione visibile sulla forma è poi la placchetta di caseina con il numero identificativo che consente una tracciabilità completa del formaggio, il giorno di produzione e la provenienza del latte trasformato.