Le mucche
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Bovine Valdostane
Ogni mucca ha il suo nome
In Valle d’Aosta ogni mucca ha il suo nome, due corna e un campanaccio; ogni mucca ha una storia che parla d’alpeggio e di latte, che rimanda al formaggio Fontina DOP di secolare produzione.
Sono bovini da latte che posseggono anche una caratteristica specifica, che li rende molto adattabili all’alta montagna e ai prati d’altura: nel corso dei secoli i valdostani hanno selezionato una razza bovina dalle caratteristiche speciali, dotata di una grande capacità locomotoria, anche su declivi impervi, resistente e particolarmente adatta ai climi difficili delle alpi.
Le razze
I bovini valdostani appartengono a tre razze particolarmente definite e selezionate, la Valdostana Pezzata Rossa, che discende probabilmente dai bovini pezzati del nord Europa ed è una razza introdotta in Valle d’Aosta dai Burgundi verso la fine del V Secolo. É anche la specie più generosa nella produzione di latte.
La Valdostana Pezzata Nera e la Castana sono le altre due razze presenti in regione e si adattano altrettanto bene alle caratteristiche del territorio valdostano. Inoltre, proprio come la Pezzata Rossa sono a loro agio nel pascolare gli alpeggi in quota.

Pezzata Rossa

Pezzata Nera

Castana
Les Reines
il titolo di “Reina delle Reines"
Le due razze mostrano tra di loro caratteristiche simili e complessivamente una produzione di latte inferiore rispetto alla Valdostana Pezzata Rossa. Anche queste mucche si caratterizzano per l’agilità di spostamento nei pascoli più scoscesi e danno vita ad una curiosa peculiarità: animano infatti i combattimenti per stabilire la gerarchia all’interno della mandria.
Nasce da qui la famosa “Batailles des Reines”, un concorso annuale a eliminazione diretta che si svolge dalla primavera all’autunno per attribuire il titolo di “Reina delle Reines”, un’espressione (Regina delle Regine) che miscela termini patois, italiani e francesi.
Una competizione nella quale scende in campo l’élite delle mucche valdostane. Chi vince, la Reina, viene premiata con il campanaccio e il tipico “bosquet”, un ramo di abete addobbato con nastri e fiori rossi. La “Bataille”, nel tempo, è diventata una tradizione che è anche occasione di festa che si tramanda da generazioni.
Una manifestazione, tra folklore e tipicità, che ogni anno è capace di attrarre migliaia di spettatori provenienti dalle regioni limitrofe come il Piemonte, la Savoia (Francia) e il Valeis (Svizzera).